«...ma se, dal punto di vista artistico questa cattedrale non è che un'opera di secondo ordine, per altri motivi non è meno interessante; essa differisce dalle sue sorelle perché è più misteriosa, più sapiente e meno pura, non è altrettanto fedele a Dio delle altre, perché racchiude dei segreti interdetti, innesta sul simbolismo cristiano le formule della kabbala, ed è nel contempo cattolica ed occulta. Così le tre porte della sua facciata principale che sono designate dagli archeologi sotto il nome di "porta del giudizio", "porta della Vergine" e "porta di S. Anna e di S. Marcello" allegorizzano, secondo certi occultisti, la Mistica, l'Astrologia e L'Alchimia, queste tre scienze in gran onore nel Medio Evo; e quest'ultima, aperta sull'architrave da cui San Marcello, nono vescovo di Parigi, si innalza, schiacciando sotto i piedi un dragone che scappa dalla bara di una donna adultera, contiene, con le sue figure geroglifiche, la ricetta della Grande Opera, la ricetta della Pietra Filosofale. Si troverà in un trattato di Gobineau de Montluisant, uno degli ermetisti del XVII secolo, la descrizione segreta di questa porta che, con la torre Saint-Jacques e qualche vetro della Sainte-Chapelle, costituisce l'ultimo testo lapidario delle leggende spagiriche di un tempo...».
(J.-K. Huysmans, De Tout, Stock, Paris 1902, pp. 77-78 y véase: La Symbolique de Notre-Dame de Paris, in Le Tour de France - Album et guide du Touriste, n° 14 del 15 Aprile 1905, pp. 329-333).
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